I testi storici e la bibliografica relativa alla “Pasta di Gragnano” attestano che la produzione della “Pasta di Gragnano” risale al XVI – XVII secolo. Durante il Regno delle Due Sicilie a metà del secolo XIX, la fama della pasta gragnanese e dell’attività laboriosa e sapiente dei cittadini coinvolti in tale lavorazione acquistò notorietà in tutto il Regno. Alle soglie dell’unità d’Italia, la feconda attività pastaia di Gragnano contava circa 100 pastifici che davano lavoro a ben il 70% della popolazione attiva gragnanese. A dare il senso dell’importanza dell’attività pastaia è la testimonianza durante tutto il 1800, dei quartieri e dei palazzi di Gragnano in funzione su stenditoi all’aperto. Infatti, in questo periodo, poiché le strade erano adibite a veri e propri essiccatoi persino l’architettura del paese fu ridisegnata dai maggiori architetti del Regno, che determinarono a tavolino la larghezza stradale e l’altezza dei palazzi, affinché non vi fossero ostacoli alle delicate fasi della lavorazione e, in particolare all’essiccazione, che doveva beneficiare della luce, del calore del sole ad ogni ora del giorno commisurato alla ventilazione dalla brezza marina.

La ricerca della qualità
La "pasta di Gragnano" è il prodotto ottenuto dall'impasto della semola di grano duro con la purissima acqua della falda acquifera locale sfruttando la sua forza cinetica per far girare le macine dei mulini atti alla macinazione del grano, con un particolare profumo di grano maturo e un caratteristico sapore sapido, dal gusto deciso.
La pasta di Gragnano I.G.P è contraddistinta da un aspetto rugoso con capacità di legare, tipico della trafilatura al bronzo, e alla cottura si presenta di consistenza soda ed elastica, con un'ottima e lunga tenuta.
Caratteristiche tecniche: umidità non superiore al 12,5% sul prodotto finito, proteine minimo 13% sulla sostanza secca, ceneri massimo 0,86% sulla sostanza secca.





